Wero, conosciuto anche come European Payments Initiative (EPI) Wallet, è un progetto nato per creare una soluzione di portafoglio digitale unificata e sicura per l’Europa. Nel 2025 questa iniziativa è passata dalla fase di sviluppo a quella di adozione iniziale, offrendo a consumatori e imprese un’alternativa affidabile ai sistemi di pagamento frammentati. L’obiettivo di Wero è semplificare le transazioni digitali in tutta l’Unione Europea, rafforzando al contempo l’indipendenza finanziaria dai fornitori non europei.
Wero è un portafoglio digitale sviluppato nell’ambito dell’European Payments Initiative, sostenuto da un consorzio di grandi banche europee e fornitori di servizi di pagamento. Ha lo scopo di offrire una soluzione universale per i pagamenti quotidiani, i trasferimenti peer-to-peer e le transazioni di e-commerce in tutta l’UE. A differenza dei portafogli privati dominati da grandi aziende tecnologiche globali, Wero nasce con una chiara attenzione alla sovranità finanziaria europea e al rispetto della normativa comunitaria.
Il portafoglio è progettato per integrarsi senza difficoltà con i conti bancari esistenti, consentendo agli utenti di collegare le proprie istituzioni finanziarie senza intermediari esterni. Ciò lo rende pratico e sicuro, in piena conformità con i severi regolamenti europei sulla protezione dei dati e sulla finanza.
Dal 2025, Wero è operativo in diversi Stati membri dell’UE, con l’obiettivo di estendersi progressivamente a tutti i paesi partecipanti. Non si presenta soltanto come strumento di pagamento, ma anche come infrastruttura predisposta al futuro per identità digitale, programmi fedeltà e persino servizi pubblici.
Wero consente trasferimenti istantanei peer-to-peer tra residenti dell’UE, indipendentemente dal paese o dalla banca coinvolta. Questo è reso possibile dal collegamento diretto alla rete SEPA Instant Credit Transfer, che garantisce pagamenti transfrontalieri economici e rapidi. Per gli utenti significa che inviare denaro all’estero è semplice come un trasferimento nazionale.
Il portafoglio supporta anche i pagamenti retail, sia nei negozi fisici che online, offrendo ai commercianti un’alternativa europea ai circuiti di carte internazionali. Grazie ai pagamenti basati su QR e alla tecnologia NFC, risulta pratico per ogni tipo di acquisto, dai piccoli importi alle transazioni di maggiore entità.
La sicurezza è al centro del progetto, con metodi di autenticazione avanzati, supporto biometrico e piena conformità con la direttiva PSD2. Questo assicura agli utenti fiducia nell’uso di Wero per operazioni finanziarie sensibili senza rischi inutili.
Uno degli obiettivi principali di Wero è ridurre la dipendenza dell’Europa dai fornitori di pagamento extra-UE, in particolare dai circuiti americani e dalle grandi aziende tecnologiche. Offrendo un portafoglio paneuropeo, l’UE rafforza la propria autonomia nell’infrastruttura finanziaria e promuove l’innovazione fintech interna.
Per i consumatori questo significa maggiore scelta e trasparenza. Invece di dipendere da portafogli gestiti fuori dalla giurisdizione europea, gli utenti ottengono un’alternativa affidabile, regolamentata localmente e progettata per tutelare gli interessi europei. Questo garantisce che sia i dati personali sia i flussi finanziari restino sotto controllo comunitario.
Per le imprese e i commercianti, Wero offre uno standard unificato che riduce la necessità di molteplici fornitori di servizi di pagamento. Ciò contribuisce ad abbassare le commissioni e a migliorare l’efficienza, soprattutto per il commercio transfrontaliero nel mercato unico europeo.
Nel 2025 Wero è già attivo in Francia, Germania e Belgio, con progetti pilota in Spagna, Paesi Bassi e Italia. L’introduzione progressiva serve a garantire stabilità tecnica e conformità normativa prima dell’adozione su larga scala. L’UE incoraggia fortemente gli Stati membri a supportare questo portafoglio come parte della propria strategia di digitalizzazione finanziaria.
L’adozione da parte dei consumatori cresce gradualmente, poiché banche e commercianti integrano Wero nei loro sistemi. Gli analisti prevedono che entro il 2030 possa diventare uno dei portafogli digitali più diffusi in Europa, con milioni di utenti e imprese coinvolti.
Restano tuttavia delle sfide, in particolare la concorrenza con portafogli globali già consolidati. Ma il sostegno politico e finanziario delle istituzioni europee e delle principali banche del continente posiziona Wero come attore di lungo periodo nel panorama dei pagamenti digitali.
Guardando avanti, Wero non riguarda soltanto i pagamenti. Sono in corso piani per ampliare le funzionalità al riconoscimento dell’identità digitale, consentendo accessi sicuri a servizi pubblici, sanitari e privati. Ciò lo renderebbe uno strumento multifunzionale con valore aggiunto per l’uso quotidiano.
Un altro ambito di sviluppo potenziale è l’integrazione con le valute digitali delle banche centrali (CBDC). La Banca Centrale Europea sta valutando l’euro digitale e Wero potrebbe diventare un canale naturale di distribuzione, assicurando accessibilità e utilizzo in tutta l’Unione.
Non mancano tuttavia le sfide: convincere i consumatori a passare da portafogli internazionali già affermati, garantire la piena interoperabilità tra tutti i paesi UE e mantenere i più alti standard di sicurezza. La capacità di affrontare questi aspetti sarà determinante per il successo del progetto.
Il successo di Wero dipende dalla fiducia che saprà costruire tra i cittadini europei. Trasparenza, protezione dei consumatori e rispetto delle normative UE sono elementi chiave della sua strategia a lungo termine. Gli utenti devono sentirsi sicuri che i loro soldi e i loro dati personali siano protetti dalle leggi europee.
Parallelamente, l’UE e le banche partecipanti devono assicurare che Wero rimanga competitivo in termini di esperienza d’uso, costi di transazione e praticità. Se dovesse arretrare in questi aspetti, l’adozione potrebbe rallentare nonostante il supporto istituzionale.
In definitiva, Wero rappresenta un passo fondamentale verso la sovranità finanziaria europea. Nel 2025 ha già dimostrato il proprio potenziale, e il prossimo decennio mostrerà se riuscirà a diventare un vero portafoglio universale europeo.